Pannelli solari termici per il riscaldamento a pavimento
Nel periodo invernale trovare la propria casa calda e confortevole è una sensazione davvero piacevole, ma mantenere costante la temperatura ideale per tutta la durata della stagione fredda comporta costi che gravano sull’economia delle famiglie.
Integrando il solare termico all’impianto tradizionale si possono abbattere le spese annuali di riscaldamento e acqua calda sanitaria e, allo stesso tempo, ridurre le emissioni di CO2 nell’ambiente.
Il sistema per rendere più efficace possibile e ottimizzare costi e consumi è il pavimento radiante, alimentato dai pannelli solari termici.
Pavimenti radianti: come funziona il riscaldamento a pavimento con i pannelli solari
Il pavimento radiante consente non solo di riscaldare la casa in modo costante e omogeneo, ma diversamente dagli ingombranti termosifoni, è anche una soluzione invisibile e più elegante. Inoltre, la sensazione di tepore che emanano i pavimenti riscaldati è particolarmente piacevole al tatto, soprattutto per chi soffre di piedi freddi.
Ma come funzionano i pannelli solari per il riscaldamento a pavimento?
Il calore sprigionato dal pavimento radiante è dovuto all’irraggiamento solare catturato dai pannelli e immesso nel circuito dell’acqua, che viaggia nel sistema a serpentina posto al di sotto del pavimento.
I pannelli devono essere posizionati in modo da ottenere un’esposizione ottimale e anche l’inclinazione deve consentire la maggiore incidenza possibile dei raggi solari. Di norma, il massimo irraggiamento si ottiene verso sud, sud ovest, con inclinazione di circa 30 gradi.
L’impianto solare deve essere ben dimensionato per poter risultare il più efficiente possibile, ovvero ottimizzato sul numero di persone del nucleo abitativo e superficie della casa.
Per poter riscaldare la casa con il sistema dei pavimenti radianti, all’impianto occorrono:
- collettori solari termici;
- un serbatoio di accumulo per l’acqua (posizionato in una zona termicamente isolata);
- un collegamento tra pannelli, serbatoio e il sistema di riscaldamento a pavimento.
Bisogna tenere presente, però, che in alcuni casi l’impianto solare termico non ha energia sufficiente per riscaldare l’abitazione anche di notte. Non potendosi, quindi, alimentare nelle ore notturne è necessario prevedere un sistema ibrido, integrato ad esempio, con una caldaia a condensazione. In questo modo si ha l’energia necessaria anche in caso si volesse integrare il circuito di erogazione dell’acqua calda sanitaria.
Quanti pannelli solari occorrono?
Non è semplice rispondere a questa domanda, in quanto il numero dei pannelli solari dipende da diversi fattori. Come già accennato, l’impianto deve essere opportunamente dimensionato per poter garantire la massima resa e il minimo spreco energetico.
Oltre alla zona geografica, da cui dipendono irraggiamento e incidenza dei raggi, bisogna tenere conto del nucleo abitativo e della superficie da riscaldare. Possiamo, però, dare alcune linee guida sul numero di pannelli necessario al fabbisogno di una singola persona: parliamo di circa 2 mq di pannelli per una persona in un’abitazione di 50-70 mq. Ad una famiglia di 4 persone in un’abitazione di 100 mq occorrerebbero circa 8 mq di pannelli. Se si integrano i circuiti di acqua sanitaria, oltre al riscaldamento, bisogna installare un numero di pannelli equivalente a circa il 10% della superficie abitativa.
Che tipologia di collettori scegliere?
Anche in questo caso bisogna scegliere il tipo di collettore solare termico adatto allo scopo. In commercio ne esistono di tre tipologie, ovvero a piani vetrati, a piani non vetrati e a tubo sottovuoto.
Dei tre, i più richiesti sono i primi per via del loro rapporto qualità prezzo, ma vediamo quali sono le caratteristiche di ognuno.
I collettori a piano vetrati sono realizzati con un materiale termoisolante e un piano in vetro. L’energia viene assorbita da una lastra nera che consente di riscaldare l’acqua, mentre la copertura in vetro impedisce la dispersione termica. Con questo sistema è possibile raggiungere temperature in media di 60°.
I collettori a piani non vetrati, o scoperti, sono perlopiù sconsigliati per il riscaldamento a pavimento in quanto soggetti ad una maggiore dispersione di calore che impedisce di raggiungere una certa temperatura. Con questo sistema, infatti, si può ottenere una temperatura massima di 20°.
I collettori a tubo sottovuoto sono in grado di riscaldare l’acqua a temperature superiori agli 80°. Questa tipologia, più costosa rispetto alle precedenti, è indicata quando è necessario portare l’acqua a temperature molto elevate.
Tra le tre soluzioni, per il riscaldamento domestico è sicuramente più indicata la prima.
Queste semplici linee guida non vogliono di certo sostituirsi alla perizia tecnica, per cui se si sceglie di installare un solare termico con riscaldamento a pavimento è necessario consultare un professionista.
Costruzioni Solari è leader nella progettazione, costruzione e installazione di solare termico per uso domestico e industriale e nell’ambito della realizzazione di grandi impianti solari termici. Se desideri conoscere la tipologia di impianto che si adatta in modo ottimale alle tue necessità, contattaci per una consulenza.